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1.
€ 20,00
EAN-13: 9788817186643
Giampaolo Pansa
Il sangue dei vinti
Edizione:Rizzoli, 2024

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DescrizioneIl sangue dei vinti: «Il sangue dei vinti ha rappresentato la prima presa d'atto collettiva che esistevano una serie di episodi che non erano stati mai portati al vaglio della coscienza nazionale. Pagine di storia oscurata o rimossa.» Sono parole di Ernesto Galli della Loggia, in un colloquio con Luca Telese per la prefazione a questo volume. A vent'anni dalla prima edizione, "Il sangue dei vinti" continua a parlare a tutti gli italiani di memoria negata, della resa dei conti che seguì ai giorni della Liberazione, delle pagine più oscure della Resistenza vittoriosa sui nazifascisti. Lo scriveva lo stesso Pansa nell'avvertenza alla prima edizione: voleva «spalancare una porta rimasta sbarrata per quasi sessant'anni». Un risultato raggiunto, che ha innescato un lungo percorso autoriale, il «ciclo dei vinti» che restituisce dignità  alle vittime e agli sconfitti della guerra civile. Un percorso, d'altra parte, che avrà  esiti divisivi per la società  italiana e che segnerà  profondamente lo stesso Pansa, attaccato su più fronti, e molto tenacemente dalla «sua» sinistra, per la scelta «revisionista» di raccontare, senza tabù ma con accortezza storiografica, misfatti, vendette, eccidi, rappresaglie compiute dai partigiani. Un'avventura editoriale che, come scrive Telese, ha fatto di Giampaolo Pansa un «Achab all'inseguimento della balena bianca della guerra civile». E solo la sua morte, nel 2020, «ha schiodato dall'albero maestro il doblone d'oro che Giampaolo aveva piantato, a martellate, esattamente vent'anni prima. Usando come chiodo il libro che oggi avete tra le mani».

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2.
€ 13,00
EAN-13: 9788817186452
Giampaolo Pansa | Damilano M. (cur.) | Grisendi A. (cur.)
Piombo e sangue. Da Piazza Fontana a Marco Biagi: violenza e terrorismo nelle cronache di un grande giornalista
Edizione:Rizzoli, 2024

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Prezzo di acquisto€ 13,00
DescrizionePiombo e sangue. Da Piazza Fontana a Marco Biagi: violenza e terrorismo nelle cronache di un grande giornalista: Ho trascorso gran parte della mia giovinezza e della mia maturità  occupandomi, e scrivendo, del terrorismo italiano. Qualche lettore penserà  che sono stato uno sciocco o che non ho saputo impiegare meglio il mio tempo. Ma per un giornalista come me, attivo negli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, era quasi fatale che andasse così." Per più di trent'anni con il suo lavoro di cronista Giampaolo Pansa ha raccontato in presa diretta le stragi terroristiche che hanno segnato la vita politica italiana degli ultimi decenni: da piazza Fontana alla strage di Brescia, dalla vicenda dell'anarchico Pinelli al rapimento di Aldo Moro, dalla morte del commissario Calabresi fino agli omicidi di Massimo D'Antona e Marco Biagi firmati dalle nuove Brigate rosse. Anno dopo anno Giampaolo Pansa osserva, cerca di capire, interpreta, si indigna con i carnefici, si emoziona di fronte alle vittime innocenti, componendo con i suoi articoli appassionati un vero e proprio racconto di ciò che stava accadendo. Questo libro é un esempio di come il grande giornalismo possa scrivere pagine che diventano storia con gli strumenti del mestiere. Pagine che, come scrive Marco Damilano nella sua postfazione, "si possono oggi tramandare ad altre generazioni, perché quello che é stato non si ripeta".

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3.
€ 13,00
EAN-13: 9788817179379
Giampaolo Pansa
Non è storia senza i vinti. La memoria negata della guerra civile
Edizione:Rizzoli, 2023
Collana:BUR Saggi

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Descrizione del libro

Se Pansa é stato un giornalista stimato per la sua onestà , un giornalista 'democratico e di sinistra', se i suoi scritti sulla Resistenza gli hanno procurato persino il riconoscimento di Grande Ufficiale della Repubblica da parte del presidente Ciampi, come é possibile che, per aver completato la verità  sul 'biennio fatale 1943-45', si sia trasformato in un falsario o, per i suoi peggiori detrattori, nientemeno che in un fascista?" "Non é storia senza i vinti" nasce dalla volontà  di rispondere a questa domanda e dall'esigenza di riproporre quanto accaduto nel dibattito storico-politico in seguito al grande successo dei libri cosiddetti "revisionisti" di Pansa, pubblicando una selezione delle migliori pagine del suo "ciclo dei vinti" e una parte delle recensioni e interviste che ne sono seguite sui maggiori giornali italiani. Riusciamo così a seguire l'accendersi del dibattito sulle "scomode" verità  di un giornalista decisamente antifascista, e le reazioni spesso veementi degli ormai ex "compagni" che cercarono di silenziarne la voce. Al tempo stesso, cogliamo la sintonia dei tanti, intellettuali e semplici lettori, che hanno trovato nel coraggio di Pansa la restituzione di un pezzo di memoria fino ad allora negata.

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4.
€ 19,00
EAN-13: 9788817181792
Giampaolo Pansa
Piombo e sangue. Da Piazza Fontana a Marco Biagi: violenza e terrorismo nelle cronache di un grande giornalista
Edizione:Rizzoli, 2023
Collana:Saggi italiani

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Descrizione del libro

Pansa c'era. C'era alla fine degli anni Sessanta, nella Milano della contestazione studentesca e del ribellismo violento. C'era il 12 dicembre 1969, pochi istanti dopo l'esplosione della bomba di piazza Fontana, nella Banca dell'Agricoltura, ad accompagnare con i suoi occhi e la sua scrittura il lettore nell'inferno, tra i corpi dilaniati dalla strage. Tra i cittadini in lutto, ai funerali delle vittime. C'era con le sue cronache sulle indagini, le interviste ai testimoni, il dolore della moglie di Pinelli e il ritratto dell'anarchico Valpreda, la pista nera che porta a Treviso e a Padova, la campagna contro il commissario Calabresi e la sua uccisione. Per più di trent'anni con il suo lavoro di cronista, rigoroso ma non neutrale testimone dei fatti, Giampaolo Pansa ha raccontato in presa diretta una stagione di sangue, in cui per la violenza politica si conteranno decine di morti e di feriti, magistrati, poliziotti, carabinieri, dirigenti d'azienda, giornalisti, professori e l'assalto alle istituzioni democratiche. Pansa c'é sempre, a Brescia in piazza della Loggia e a Genova dove le Brigate rosse sequestrano e uccidono; a Bologna nel 1977 per il convegno sulla repressione organizzato dalla sinistra extraparlamentare, un reportage attento, spietato, ironico; a Torino, per registrare senza censure la reazione degli operai della fabbrica Mirafiori quando le Br uccidono il vice-direttore della «Stampa» Carlo Casalegno. Nel 1978 i 55 giorni del rapimento di Aldo Moro, l'epilogo tragico. La polemica con Giorgio Bocca da cui lo divide il giudizio sulla natura di sinistra del terrorismo brigatista, mentre i giornalisti sono al centro del dibattito pubblico (e nel mirino dei terroristi, come Walter Tobagi, e lo stesso Pansa). Un odio che arriverà  fino agli anni Duemila, con gli omicidi di Massimo D'Antona e Marco Biagi, firmati dalle nuove Brigate rosse. Anno dopo anno Giampaolo Pansa osserva, cerca di capire, interpreta, si indigna con i carnefici, si emoziona di fronte alle vittime innocenti. Fino a comporre con i suoi articoli il racconto più intenso di quegli anni. Questo libro é un esempio di come il giornalismo, il grande giornalismo, può scrivere pagine che diventano storia con gli strumenti del mestiere. Pagine che, come scrive Marco Damilano nella sua Postfazione, «si possono oggi tramandare ad altre generazioni, perché quello che é stato non si ripeta».

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5.
€ 18,50
EAN-13: 9788817160919
Giampaolo Pansa
Non è storia senza i vinti. La memoria negata della guerra civile
Edizione:Rizzoli, 2022
Collana:Saggi italiani

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Descrizione del libro

«Se Giampaolo Pansa é stato un giornalista stimato per la sua onestà , un giornalista “democratico e di sinistra”, se i suoi libri e i suoi articoli sulla Resistenza gli hanno procurato persino il riconoscimento di Grande Ufficia-le della Repubblica da parte del presidente Ciampi, come é possibile che, per aver completato la verità  sul “biennio fatale 1943-45”, si sia trasformato in un falsario o, per i suoi peggiori detrattori, nientemeno che in un fascista?» Non é storia senza i vinti nasce dalla volontà  di trovare una risposta a questo quesito, espresso in modo quanto mai diretto nell'introduzione di Adele Grisendi Pansa. Perché quanto accaduto nel dibattito storico-politico del nostro Paese in seguito al grande successo dei libri cosiddetti «revisionisti» di Pansa necessita di essere riproposto. In queste pagine si cerca di farlo pubblicando, insieme ad alcune pagine che compongono il suo «ciclo dei vinti», una parte delle recensioni e delle interviste che i maggiori giornali italiani – di diverso orientamento – hanno dedicato a I figli dell'Aquila (2002), a Il Sangue dei vinti (2003), a I tre inverni della paura (2008) e alle altre opere pansiane che, nei primi anni Duemila, hanno svelato per intero quanto accaduto tra il 1943 e il 1945, comprese le responsabilità  dei «resistenti». In una guerra civile fatta anche di crimini e vendette e uccisioni da entrambe le parti, di omicidi mirati proseguiti almeno fino al 1948.La «lezione» di Pansa, così influente sotto il profilo storico quanto della memoria collettiva, trova qui la sua evoluzione a partire dai primi anni Duemila. Riusciamo così a seguire l'accendersi del dibattito sulle «scomode» verità  di un giornalista decisamente antifascista, e le reazioni spesso veementi e sdegnate degli ormai ex «compagni» e dei movimenti che cercarono – inutilmente – di silenziarne la voce. Al tempo stesso, cogliamo la sintonia dei tanti, intellettuali e semplici lettori, che hanno trovato nel coraggio di Giampaolo Pansa la restituzione all'Italia di un pezzo di memoria fino ad allora negata.

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6.
€ 13,00
EAN-13: 9788817161732
Giampaolo Pansa
Borghese mi ha detto. L'ultima testimonianza del principe nero
Edizione:Rizzoli, 2022
Collana:BUR Le storia, le storie

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Descrizione del libro

Il 4 dicembre 1970 Giampaolo Pansa, allora giovane giornalista della “Stampa”, si presenta a Junio Valerio Borghese e gli chiede un'intervista. Strano a dirsi, ma il vecchio militare lo prende in simpatia e gli dà  appuntamento il giorno dopo nel suo ufficio personale a Roma. Da questo incontro di poche ore nasce un documento storico: l'intervista sarà  pubblicata sulla “Stampa” il 9 dicembre 1970, pochi giorni dopo il tentato colpo di Stato passato alla storia come “golpe Borghese”, e sarà  l'ultima concessa dal vecchio comandante. Borghese é un personaggio controverso: medaglia d'oro al valor militare nel 1941 per le sue imprese da sommergibilista, nel 1943 aderisce alla Repubblica Sociale assumendo il comando della X MAS; dopo la guerra aderisce al Movimento Sociale Italiano, da cui prende le distanze per fondare nel 1969 il Fronte Nazionale. Quando concede l'intervista, può essere considerato un'icona della destra extraparlamentare italiana, di cui ben rappresenta l'ideologia e la visione politica. Pubblicato per la prima volta nel 1971, Borghese mi ha detto rappresenta un'analisi lucida e appassionata di una parte della politica e della società  italiana dei primi anni Settanta e viene qui riproposto arricchito da un'appendice che raccoglie altri scritti di Pansa su questo tema.

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7.
€ 13,00
EAN-13: 9788817144872
Giampaolo Pansa
Quel fascista di Pansa
Edizione:Rizzoli, 2020
Collana:Saggi italiani

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Descrizione del libro

Giampaolo Pansa non ha perso il gusto della provocazione. In questo saggio, oltre a un divertente zibaldone di varia umanità , propone una seria riflessione sugli ultimi quindici anni di dibattito pubblico sulla guerra civile italiana dopo la sconfitta del fascismo, con al centro il suo bestseller Il sangue dei vinti, dedicato alle vendette compiute dai partigiani trionfanti sui fascisti repubblicani sconfitti. Quali le ragioni dello straordinario successo del saggio e perché ha incontrato tanta ostilità ?Nel racconto Pansa, tra attacchi verbali e aggressioni pubbliche, fornisce un ritratto impietoso del mondo di oggi che, per motivi più o meno faziosi, non perdona agli italiani della sua generazione la colpa di essere stati fascisti, anche quando era quasi impossibile non esserlo.

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8.
€ 18,00
EAN-13: 9788817145923
Giampaolo Pansa
L' Italia si è rotta
Edizione:Rizzoli, 2020
Collana:Saggi italiani

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Descrizione del libro

“Il nostro paese é perduto. Travolto dalla cattiva politica, da partiti e governi incompetenti e corrotti, sempre più diviso tra ricchi e poveri, guastato dalle ruberie compiute da personaggi pubblici e dall'inosservanza della legge. In questi ultimi anni mi sono sempre più spesso domandato: che cosa ci accadrà  domani? I miei ultimi lavori guardavano al passato, questo si spinge nel futuro.” Con queste parole dolenti Pansa descrive con ferocia il mondo sottosopra che ci aspetta. Un Paese dove i vecchi sono le prime vittime degli effetti nefasti della crisi politico-economica. Il protagonista é un vecchio giornalista settantenne che abita a Roma e racconta la deriva dell'Italia a cominciare dall'inverno 2020. Grandi bufere invernali, estati torride, l'Italia é un territorio abbandonato a se stesso, i politici sono delle macchiette in preda al caos, i vecchi, come il narratore, sono in balìa di attentati teppistici. Con un finale a sorpresa, perché nelle grandi crisi si nasconde sempre qualche fermento nuovo e inaspettato.

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9.
€ 23,00
EAN-13: 9788817153980
Giampaolo Pansa
Il sangue degli italiani. 1943-1946 una storia per immagini della guerra civile
Edizione:Rizzoli, 2020
Collana:Saggi italiani

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Descrizione del libro

"Il racconto che sino a oggi abbiamo fatto della Resistenza dovrebbe essere riscritto da cima a fondo. Perché é in gran parte falso.". Per Giampaolo Pansa é stata prima di tutto una guerra interna. E da sempre, ad appena ventitré anni, nel 1959, quando intervenne a un convegno sulla Storiografia della Resistenza, ha sostenuto il dovere di dare voce, nel racconto dell'Italia del 1943-1946, anche agli sconfitti. Per ricordare a tutti quello che la storia ufficiale taceva: le uccisioni dei fascisti prigionieri da parte dei partigiani durante la guerra civile. Le vendette dei vincitori nei giorni successivi alla Liberazione. La barbarie delle violenze sulle donne accusate di essere spie dei fascisti. In queste pagine ritroviamo le drammatiche vicende e i volti dei loro protagonisti in un percorso fotografico inedito. Dalla Banda di Tom di Casale Monferrato al rastrellamento della Benedicta, dall'eccidio del campo di Bogli alle esecuzioni nella colonia di Rovegno. "L'Italia é una nazione vecchia e sfibrata" scriveva Pansa "capace soltanto di lamentarsi e di litigare. Gli italiani non sono affatto brava gente. Si odiano e sono sempre disposti a scannarsi.".

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10.
€ 20,00
EAN-13: 9788817109321
Giampaolo Pansa
Quel fascista di Pansa
Edizione:Rizzoli, 2019

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Descrizione del libro

L'uscita del Sangue dei vinti provocò un finimondo. Presidi alle presentazioni, cortei di protesta, tutto questo perché Pansa aveva osato dichiarare che la storia della resistenza era il frutto del racconto parziale dei vincitori. Una storia bugiarda consolidata dal fatto che ieri, e ancora oggi, c'era chi riteneva che i fascisti avessero un solo dovere: tacere, anche delle persecuzioni contro di loro. Oggi Pansa racconta di cosa gli ha insegnato quel suo lungo e doloroso viaggio tra i vinti inseguendo la lezione di non tacere mai la verità . Soprattutto quando ai padroni dà  fastidio.
11.
€ 17,00
EAN-13: 9788817141321
Giampaolo Pansa
Il dittatore
Edizione:Rizzoli, 2019
Collana:Saggi italiani

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Descrizione del libro

L'ascesa al potere di Matteo Salvini ha travolto l'Italia, ferita dagli errori e dalla corruzione delle parrocchie politiche tradizionali e dall'incapacità  di un governo misto e di un premier fantoccio.
Pansa ha le idee chiare sul destino politico del nostro Paese: non é lontano il momento in cui Matteo Primo raccoglierà  nelle sue mani il potere assoluto, mentre il resto del ceto politico continuerà  a rispondere al suo linguaggio volgare e autoritario con un silenzio tombale.
Senza farsi scrupoli, Giampaolo Pansa ripercorre la parabola leghista - dalla Padania di un Bossi in canottiera al successo nazionale del Capitano, cattivo studente di storia diventato Ministro dell'Interno - e racconta ciò che seguirà  il successo di Salvini alle elezioni europee di maggio, un futuro distopico in cui l'ignoranza sarà  l'arma a doppio taglio del potere.
Un futuro, purtroppo, per nulla inverosimile.

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12.
€ 13,00
EAN-13: 9788817141710
Giampaolo Pansa
La repubblichina. Memorie di una ragazza fascista
Edizione:BUR Biblioteca Univ. Rizzoli, 2019
Collana:Best BUR

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Descrizione del libro

Teresa Bianchi, “Tere”, ha poco più di vent'anni e per poter continuare a fare la maestra ha preso la tessera del Partito fascista repubblicano decidendo di restare fedele a Mussolini, di diventare una “repubblichina”. Fino a quando le cose precipiteranno e nell'aprile del 1945 dovrà  subire la vergogna della “tosatura” e, dopo essere riuscita a sopravvivere all'immediato dopoguerra, dovrà  ricostruirsi una vita nella nuova repubblica, in cui non si integrerà  mai veramente. Ispirandosi a un fatto a cui ha assistito da bambino nella sua città  natale – il taglio a zero dei capelli a una donna fascista in segno di spregio – Pansa racconta il romanzo di una giovane che incarna tutte le donne che decisero di non abbandonare il Duce dopo l'8 settembre

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13.
€ 14,00
EAN-13: 9788817098441
Giampaolo Pansa
L' Italia non c'è più. Come eravamo, come siamo
Edizione:Rizzoli, 2018

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Descrizione del libro

Scorrendo attraverso diverse Repubbliche ed epoche storiche fondamentali per l'Italia, Pansa tira le somme di un passato guardato con nostalgia per tracciare la direzione preoccupante che sta imboccando, o ha già  imboccato, il nostro Paese. Dal febbraio 1943, quando il Duce sfilò a Casale Monferrato, fino alla stagione di Mani pulite: il secondo Novecento é raccontato da un testimone e cronista che ha assistito a grandi e piccole rivoluzioni, dal fascismo alla guerra civile, dal Vajont a Piazza Fontana attraverso le figure e le personalità  fondamentali della cultura e del giornalismo italiano, come Tobagi e Bocca.

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14.
€ 20,00
EAN-13: 9788817098175
Giampaolo Pansa
Uccidete il comandante bianco. Un mistero nella Resistenza
Edizione:Rizzoli, 2018

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Con "Uccidete il comandante bianco" Giampaolo Pansa cerca di raccontare e restituire alla memoria collettiva Bisagno, figura chiave della resistenza italiana. Durante la seconda guerra mondiale Aldo Galstaldi, a poco più di vent'anni, diventa il leader della Divisione Garibaldi Cichero di Genova, dando una svolta a tutta la lotta partigiana ligure, ma dando un eco della sua figura a tutta la resistenza italiana. Bisagno era una figura molto scomoda e per Pansa fu proprio per questo che a soli ventiquattro anni morì in circostanze poco chiare. Gastaldi era un cattolico molto convinto con idee forti e chiare e che cercò di imporre a tutto il suo gruppo. Le regole imposte a tutta la divisione da lui comandata erano molto ferree e chi trasgrediva veniva buttato fuori dal gruppo senza possibilità  di appello. Per Gastaldi, detto appunto Bisagno, la vita umana era preziosa e uccidere doveva essere l'ultima possibilità  rimasta. Il motto del comandante bianco, chiamato così appunto per la sua connotazione fortemente cattolica, era “ci vuole più coraggio ad uccidere che a essere uccisi”. Su questo si basava tutta la conduzione della divisione genovese. Amatissimo da molti dei suoi uomini che avevano, per questo giovane, rispetto e ammirazione, da altri era odiato proprio per la sua imposizione di alcune regole molto rigide. Pansa qui ricorda la sua figura e la riabilita riconsegnandola alla storia, ma indaga anche sulla sua morte che, per il giornalista e scrittore, non fu accidentale, ma é da ricondurre proprio all'odio che alcuni uomini e alcuni comandanti di altre divisioni vicine avevano per lui. "Uccidete il comandante bianco" é una bellissima pagina di storia italiana da ritrovare e da riproporre ai più giovani.
15.
€ 20,00
EAN-13: 9788817103947
Giampaolo Pansa
La «Repubblichina»
Edizione:Rizzoli, 2018

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Nell'autunno del 1943 non erano state poche le ragazze che si erano arruolate nelle formazioni saloine, la X Mas, la Gnr e poi le Brigate nere. Il Servizio ausiliario femminile nel 1945 contava 6.000 soldatesse. Tra loro c'era chi credeva sinceramente nella rinascita del fascismo dopo il tradimento del re, donne che vennero picchiate, rapate a zero ed esibite come trofei per la sola colpa di essere fidanzate di soldati fascisti in un'Italia dove la guerra civile continuava a fare vittime. àˆ a quest'ultime sopravvissute che Giampaolo Pansa dedica il suo nuovo libro.
16.
€ 20,00
EAN-13: 9788817093682
Giampaolo Pansa
L' Italia non c'è più
Edizione:Rizzoli, 2017

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17.
€ 20,00
EAN-13: 9788817095730
Giampaolo Pansa
Il mio viaggio tra i vinti. Neri, bianchi e rossi
Edizione:Rizzoli, 2017

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Siamo vittime delle bugie rosse secondo Giampaolo Pansa e per questo si avventura ancora una volta in Italia dove i partigiani hanno mietuto vittime. Con Il mio viaggio tra i vinti il giornalista ritorna nei luoghi dove vi sono state degli eccidi considerati “buoni” dai più, perché compiuti in nome della liberazione. I cosiddetti crimini rossi sono così narrati da Pansa attraverso le parole dei sopravvissuti e con nuove storie, sconosciute agli occhi dell'opinione pubblica, come quella di Codevigo dove furono uccise circa cento persone e molte di loro non erano neppure fasciste. Da lì Pansa si sposta in altri piccoli centri per raccontare una storia controtendenza, forte, difficile e contestata perché secondo il giornalista in Italia nazismo e fascismo non sono stati sconfitti dalla Resistenza, ma dagli alleati angloamericani e non solo. Questa però é una realtà  che non piace a molti, sebbene, per Pansa, essa sia una realtà  forte e per questo diviene necessità  da raccontare. La lotta partigiana é stata invece una guerra civile, un affare tra due minoranze, tra ragazzi di diciotto e vent'anni che si sono trovati in un conflitto bestiale. Il mio viaggio tra i vinti soverchia così la retorica resistenziale che accredita la ferocia soltanto ai fascisti e la attribuisce anche ai partigiani che hanno compiuto, nello stesso modo, eccidi e torture.

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18.
€ 11,00
EAN-13: 9788817085533
Giampaolo Pansa
La destra siamo noi. Controstoria d'Italia. Da Scelba a Salvini
Edizione:BUR Biblioteca Univ. Rizzoli, 2016

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Descrizione"Su alcune figure non esistono dubbi. Fra gli antenati della destra italiana troviamo Giovanni Guareschi, il comandante Junio Valerio Borghese, Giorgio Almirante, Franco Freda, Indro Montanelli. Possiamo domandarci se a loro sia giusto affiancare i democristiani Mario Scelba e Amintore Fanfani, grandi manager come Eugenio Cefis e Cesare Romiti, un eroe civile come Giorgio Ambrosoli, un leader nascente come Matteo Salvini. Ritiene di sì Giampaolo Pansa, rovesciando un luogo comune che considera la destra una piccola parrocchia di pochi fanatici e di bombaroli neri. Gli avversari l'hanno sempre dipinta così. Tanto da spingere molti elettori moderati, conservatori o nostalgici del fascismo a pensare che la loro parte politica non fosse necessaria alla democrazia, mentre lo erano i cattolici e i comunisti. Pansa ribalta il verdetto che giudica senza patria milioni di italiani. Lo fa sin dal titolo del suo nuovo libro: 'La destra siamo noi'. Non è un brillante paradosso. È la sintesi di una verità: pure chi si schiera dietro una bandiera che la maggioranza rifiuta, appartiene alla storia italiana. Anche perché tutti siamo un po' di destra e su alcune questioni in modo deciso. Del resto gli esseri umani hanno un connotato comune: la doppiezza, una natura ibrida capace di passare da un'opinione a quella opposta. Allora perché negare che la destra abbia lo stesso diritto di esistere che la sinistra riserva soltanto a se stessa?"

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19.
€ 20,00
EAN-13: 9788817087025
Giampaolo Pansa
Il rompiscatole. L'Italia raccontata da un ragazzo del '35
Edizione:Rizzoli, 2016

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Descrizione"'Tutto ciò che resterà della mia vita è quello che ho scritto.' Qualcuno l'ha detto pensando a se stesso, però sono parole che si adattano anche a me. Ho sempre voluto scrivere. Alla fine della scuola media, andavo per i tredici anni, mio padre Ernesto mi regalò una macchina Underwood di seconda mano, dicendo: 'Vedi un po'se la sai usare'. Mia madre Giovanna mi mandò a una scuola di dattilografia. Ma dopo un paio di lezioni, chi la dirigeva le spiegò: 'Giampaolo ha imparato subito quanto gli serve. Non butti via i suoi soldi'. Ho cominciato a scrivere nell'estate del 1948 e da allora non ho più smesso. Nell'ottobre 2015 di anni ne ho compiuti ottanta. E ho deciso che potevo permettermi questo libro. Non oso definirlo un'autobiografia, parola pomposa. Allora dirò che è il racconto personale di un vecchio ragazzo destinato a fare il giornalista. Non venivo da una famiglia di intellettuali. Mio padre era operaio del telegrafo. Mia madre aveva cominciato a lavorare a dieci anni ed era stata così brava da aprire un negozio di mode. La mia nonna paterna, Caterina, era analfabeta. Rimasta vedova con sei bambini da crescere, aveva vissuto nella miseria più nera. Troverete qui le loro storie, insieme a quelle di mio nonno Giovanni Eusebio, un bracciante strapelato, e di uno zio paterno, Paolo, un muratore morto a New York in un cantiere. I miei antenati sono questi. E se esiste un aldilà, guarderanno stupiti questo figlio che si è guadagnato il pane scrivendo.'" (G. P.)
20.
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EAN-13: 9788817090094
Giampaolo Pansa
Vecchi, folli e ribelli. Storie private della terza età
Edizione:Rizzoli, 2016
Collana:Saggi italiani

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DescrizioneVecchi, folli e ribelli. Storie private della terza età: A quell'età venerandissima in cui in genere si depongono le armi e si inclina verso un buonismo forzoso, Pansa fa i conti con il più grande tabù della nostra epoca: la vecchiaia. E, da irriducibile contestatore, affronta l'età scomoda per eccellenza senza censure, parlando di sesso e di desiderio, di sfide e progetti, ma anche di bisogni e di solitudini, di quella fame di giovinezza che toglie la voglia di guardarsi negli specchi. Ma davvero il grande saggio è un uomo inutile nella nostra società? Possibile che la maturità sia diventata un problema? Ancora una volta, la proverbiale perfidia di Pansa permette di sfatare molti luoghi comuni e di raccontare un'età dell'oro punteggiata di scatti vitalistici. At that age venerandissima in which you typically lay their arms and leans towards a gooder Fiat currency, Pansa comes to terms with the biggest taboos of our age: old age. And, from irreducible protester, faces the awkward age par excellence uncensored, talking about sex and desire, of challenges and projects, but also needs and loneliness, that hunger to youth who takes away the desire to look in the mirrors. But really the great Sage is a useless man in our society? The maturity has become a problem? Once again, the proverbial perfidy of Pansa lets debunk many clich??s and tell a golden age of vitalistici shots.
Pagine 123



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